MEMORIA
S.O.S.
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AWAWA!!! Puo’ essere sintetizzato così ciò che il tamburo ha suscitato in me sin dalla prima volta che ho sentito un concerto di sole percussioni africane con la band “World Percussion” (Ruggero Artale, Badu N’Ndyae, Jack Tama) in un locale a Roma, nel 1995.

Mi ritrovai infatti a ballare come un forsennato in mezzo alla pista e solo al termine del concerto, sudatissimo, mi accorsi che ero stato toccato dalla magia del tamburo.




Questa meravigliosa scoperta mi ha spinto ad avvicinarmi prima alla danza afro-haitiana con Lucina de Martis e poi con quella afro con Anatol Tah e poi, stimolato dai percussionisti che accompagnavano le lezioni, a suonare il tamburo. Hanno confermato la mia attrazione al tamburo alcuni incontri individuali con i percussionisti Jack Tama e Giovanni Lo Cascio.

Il mio autentico “iniziatore” al tamburo è stato Ruggero Artale, fondatore della  “Ruggero Artale Afro Percussion Orchestra”, nel cui organico sono entrato ben presto esibendomi in numerosi spettacoli dal vivo con vari ospiti professionisti, tra cui il grande Karl Potter. Questa meravigliosa e fortunata esperienza mi ha fatto comprendere che il mondo del tamburo era ormai diventato il mio mondo, tanto da intraprendere nel 1997 un viaggio in Mali e in Burkina Faso, che ha rafforzato questo legame inscindibile.

L’incontro con il griot nigeriano Babatunde Olatunji a New York nel 1998 è stata la cosidetta ciliegina sulla torta! Grazie a seminari con maestri come Karl Potter, Massimo Carrano, Giovanni Imparato, Reinaldo Hernandez, Nana Vasconcelos ho approfondito quegli aspetti correlati al ritmo del tamburo, all’uso cioè della danza e del canto che favoriscono la coordinazione, la scarica bioenergetica e quindi lo scorrere delle emozioni.

Il tamburo come strumento di conoscenza e sviluppo di sé è il motivo che mi ha spinto ad interessarmi di pedagogia musicale frequentando la scuola Orffschulwerk con Giovanni Piazza, il cui strumentario si basa principalmente sulle multipercussioni.

Gli stimoli ricevuti dai docenti della scuola mi hanno portato a proporre e condurre laboratori interculturali per bambini e a collaborare in alcune scuole di musica, in particolare presso il C.D.M. di Andrea Sangiorgio e Marco e Valentina Iadeluca, mentre con Ciro Paduano ho suonato nella Body Sband, orchestra che utilizza elementi della linea pedagogica Orff  in maniera spettacolare.

Il sentiero del tamburo mi ha permesso di fare un altro magico incontro che ha ulteriormente arricchito la mia vita artistica e professionale: il Brasile. Suonando nelle orchestre di batucada brasiliana, come la “Batuque Percussion” con Stefano Rossini, l’orchestra “Sambarato” con Marcus Caragipau e “Bandao” con Francesco Petreni, nel 2004, grazie all’accoglienza dell’Ass. Cult. Michele Testa e al progetto Tor Sapienza Quartiere d’Arte, ho fondato l’orchestra di percussioni brasiliane “Sambamarea”, coinvolgendo da subito gli amici-percussionisti di sempre, fino ad integrare i nuovi simpatizzanti, offrendo loro l’opportunità di imparare a suonare insieme a noi. Negli anni abbiamo anche organizzato o partecipato ad alcuni seminari tenuti da F. Petreni, G. Silveira, BocaRum. Per i bambini e ragazzi prende forma Sambamarea Juniores, progetto che ci vede impegnati a diffondere lo spirito dello stare insieme suonando come valore educativo straordinario. Inoltre, insieme alle principali scuole di samba italiane, abbiamo creato Sambitalia, un coordinamento del samba in Italia, a partire dai “sambaincontri” nazionali, in cui i sambisti delle orchestre italiane si incontrano per dar vita ad una grande orchestra con un repertorio comune, fino ad elaborare il progetto ciccione: suonare al carnevale di Rio de Janeiro! Nel frattempo, insieme ai direttori delle scuole di samba romane Akuna Matata, Caracca, Sambarato, abbiamo fondato il Bloco de Roma!

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